Donna senza nome
Età: 22 anni
pugnalata a morte: 8 luglio 2023
Residenza: Fasa, Fars
Origine: Iran
Figli: Nessuno
Autore dell'omicidio: Il marito (29 anni)

Secondo l'agenzia di stampa Fars, una donna di 22 anni è stata pugnalata a morte dal marito nella città di Fasa, situata nella provincia di Fars. L'incidente è avvenuto a seguito di una lite familiare. I vicini hanno immediatamente contattato la linea telefonica di emergenza per segnalare l'accoltellamento, inducendo le forze dell'ordine a recarsi sul posto per le indagini.

Il marito 29enne è stato arrestato un'ora dopo l'omicidio.

Il colonnello Mohammad Hashem Qasem, portavoce della polizia, ha dichiarato che il movente dell'omicidio è una lite coniugale. Ha inoltre sottolineato che questi tragici incidenti si verificano a causa della mancanza di gestione della rabbia. Ha esortato i cittadini a esercitare l'autocontrollo e li ha incoraggiati a chiedere assistenza a persone fidate o alle autorità legali per evitare che le dispute degenerino.

Purtroppo, Mohammad Hashem Qasem non sostiene l'abolizione dell'articolo 301 della Legge punitiva islamica del regime iraniano, che prevede pene indulgenti per gli uomini che uccidono le loro mogli o figlie in nome dell'"onore".

L'impatto negativo dell'articolo 301, che porta a un aumento del numero di femminicidi, è evidente nel caso di Romina Ashrafi. Romina è stata decapitata dal padre solo perché aveva un fidanzato. Il padre ha commesso l'omicidio dopo che il suo avvocato gli aveva assicurato che la pena massima per l'uccisione della figlia a causa dell'"onore" sarebbe stata di soli 3 anni. Nonostante i giudici lo avessero condannato a 9 anni di carcere, è stato rilasciato dopo averne scontati solo 2. Quando il giudice gli ha chiesto perché avesse ucciso la figlia per "onore", ha risposto: "Non è possibile". Quando il giudice gli chiese perché avesse scelto di uccidere sua figlia invece di Bahman Khavari, l'uomo con cui Romina era fuggita, rispose: "Se avessi ucciso Bahman Khavari, avrebbero cercato di vendicarsi di me. Ma questo non è successo con mia figlia".

Il marito di Mona Heydari non è stato punito per aver decapitato la moglie. I funzionari della magistratura hanno dichiarato che i genitori della vittima non hanno cercato vendetta.